Una
‘rivoluzione di genere’ nelle nostre strade. E’ quello che ha
appena deciso di fare il comune di Formia, intitolando 22 vie e
piazze a figure femminili prestigiose. Decisione simile ha preso
Catania, che ha stabilito l’equilibrio tra donne e uomini per le
nuove intitolazioni.
Il
motivo è evidente: solo il 4% di tutte le strade italiane è
dedicato alle donne. E il 60% di queste sono figure religiose. E le
scienziate? Le letterate? Le artiste? Le donne delle istituzioni?
Perché sono assenti nell’intitolazione delle nostre strade? Questo
sbilanciamento, secondo l’Associazione italiana di toponomastica
femminile, sancisce quanto le donne siano oscurate nei nostri
percorsi urbani.
Al
termine dell’incontro che si è svolto questa mattina a
Montecitorio con Sandro Bartolomeo, che guida il comune laziale, ed
Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell’Anci e primo
cittadino del comune etneo, ho lanciato un appello a candidate
sindache e candidati sindaci d’Italia perché riconsiderino la
toponomastica delle loro città e perché i gesti di Formia o Catania
non restino scelte isolate ma diventino buona pratica condivisa.
E’ tempo di dare alle donne ciò che è delle donne!
E’ tempo di dare alle donne ciò che è delle donne!
LAURA
BOLDRINI
Presidente
Camera Deputati
20
giugno 2016
Come
in tutti gli articoli c'è la possibilità di lasciare un commento
Nessun commento:
Posta un commento
Ci farebbe piacere ricevere un vostro parere su questa pubblicazione.
Grazie!