giovedì 28 luglio 2016

Bibliolandia e discriminazioni di genere

Gentili Michela Pezzini e Roberto Cerri,

siamo donne del gruppo “ Il sessismo nei linguaggi” di Pisa e usufruiamo dell’utile servizio di Bibliolandia.
Vi segnaliamo che nel vostro catalogo sia una donna che un uomo vengono indicati come AUTORE, ILLUSTRATORE, EDITORE.
  Non ci sono da inventare neologismi perché nella lingua italiana da sempre esistono le parole AUTRICE, ILLUSTRATRICE, EDITRICE.

 A chi ci dobbiamo rivolgere perché venga eliminata   questa discriminazione?
Il nostro gruppo ha un blog “ilsessismoneilinguaggi.blogspot.com” nel quale inseriamo questa richiesta in attesa di poter pubblicare una vostra positiva risposta.
Saluti,
Il gruppo

Pisa, 28/07/2016

A proposito della Carta di identità - lettera alla Sindaca Chiara Appendino

Gentile Sindaca,
Le segnaliamo che la carta di identità cartacea rilasciata dal Comune di Torino, come da tutti gli altri Comuni italiani è tutta declinata al maschile, sia per donne che per uomini. Consapevoli che la modifica può essere effettuata solo dal Ministero degli Interni, ci rivolgiamo a Lei sperando che possa, con i modi e i tempi che riterrà opportuni, eliminare per la prima volta in Italia questa evidente discriminazione sessista su un documento fondamentale come la carta di identità.
Siamo un gruppo di donne di Pisa impegnate nel mettere in evidenza e possibilmente trasformare tutte le forme di discriminazione sessuale attraverso il linguaggio. Abbiamo un blog nel quale inseriremo questa nostra richiesta. Abbiamo fatto questa segnalazione già da tempo attraverso il nostro blog, senza alcun risultato.
Piene di fiducia, Le auguriamo buon lavoro.

Gradiremmo un cenno di risposta

venerdì 15 luglio 2016

              Razzismo? Altro…?

Alcuni giorni fa un italiano vede a passeggio in una strada della propria città (Fermo) una coppia: un africano e una africana. Quella vista lo irrita non sa nemmeno lui bene perché, dirà poi, ma quella vista lo turba, lo manda su tutte le furie, non ce la fa a stare zitto e urla, rivolto alla donna africana, che è una scimmia.
Lì inizia un disastro che le cronache ci hanno illustrato in vario modo.

              Aggiungiamo una nostra riflessione.

L’uomo italiano poteva rivolgersi all’uomo africano urlandogli “..brutto scimmione, torna nella foresta, sporco negro..” insomma tutto il repertorio razzista che ben conosciamo.
Invece no. L’uomo bianco riconosce nell’uomo nero un appartenente alla stessa specie umana, non razza, specie. Alla donna no. La donna resta una bestia, una scimmia, in altri contesti una vacca, una cagna ecc ecc insomma la donna rimane nel mondo animale. E la rabbia del l’uomo bianco nel dover pensare un proprio simile, un uomo, anche se di un’altra razza degradato in intimità con un animale, la donna.
Ecco questo non lo consideriamo solo un esempio di razzismo, ci vediamo qualcosa in più che ci sembra i media non abbiano a sufficienza analizzato.

Ora dappertutto si chiedono se l’Italia sia o no un paese razzista.
                Noi sappiamo con sicurezza che è un paese sessista.
Il sessismo, la misoginia sono la più antica e diffusa forma di discriminazione.