(Bruxelles) Un vademecum per evitare uso sessista delle lingue. Lo ha predisposto l’Europarlamento, allo scopo di evitare l’uso sessista delle lingue. Appellativi come "Miss" e "Mrs" (Signorina e Signora), Madame e Mademoiselle, Frau e Fraulein, Senora e Senorita, Signora e Signorina, considerati 'politicamente scorretti' perché sono riferiti allo stato civile, e ormai anche all'età, e usati solo per le donne, verrebbero sconsigliati, costringendo gli europarlamentari a rivolgersi alle proprie colleghe usando solo il loro nome completo.
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Mi sembra interessante notare la contraddizione che si crea all'interno dei tentativi di arginare il sessismo nei linguaggio: da un lato sottolineare la presenza delle donne con termini adeguati (la segretaria di stato, la ministra); dall'altro evitare specificazioni sessiste, ad esempio evitando il MISS etc e citando per esteso il nome.
RispondiEliminaMa propongo un test': si provi a identificare il sesso di:
Andrea Mitchell
o di
Andrea Costa
(la prima è una donna politica australiana, il secondo un politico italiano)
E' interessante notare che per non essere sessista l'europa ha scelto non di sottolineare il sesso, ma di togliere la specificazione di genere (che comportava in parte anche distinzione di età e stato civile).
C'è di fondo una grossa ambiguità, mi sembra...il fatto è che se diciamo chirurgo o rettore, pensiamo nella nostra testa all'ipotesi che sia una donna a ricoprire quel ruolo? è giusto farsi questa domanda?
Al contrario, se mettiamo una specificazione ('rettrice' 'ministra'), c'è il rischio di rappresentarsi come 'specie protetta'?
L'ambiguità è la stessa delle quote rosa, mi sembra.
Personalmente, quando le pubblicità dicono 'allattamento al seno del tuo bambino' non mi sento benissimo...
j.