domenica 5 aprile 2009

Portale: Qui mamme



Segnaliamo un portale che si presenta, per scelta, come 'sessista': cioè destinato solo alle (future) mamme, a fianco di altri portali che coinvolgono anche i padri.


Questa è una scelta di prospettiva che non riguarda i nostri scopi.

Quello che notiamo è che ogni riferimento alla prole e alla medicina è al maschile, anche se, spesso, le foto cercano di compensare questo sbilanciamento:



il sonno dei piccoli
voglio un bambino
bimbi in fiera
il mondo dei bambini

il medico
il ginecologo

3 commenti:

  1. Capisco il problema dell'uso unilaterale di finali maschili per indicare un gruppo generico, e quando esiste la variante femminile dovrebbe essere usata (ragazze e ragazzi). Sono d'accordo. Ma sulle professioni secondo me si va oltre il dovuto, perchè la lingua italiana non riesce con la sua grammatica a esprimere parità al 100%. O devo chiamare il mio dentista dentisto solo perchè è un'uomo? (Che poi la chiamo "la mia dentista" perchè è donna è un'altra storia.)

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  2. secondo me dentista è un termine epiceno (un genere comprende il maschio e la femmina).
    La cosa sulla quale vale la pena di riflettere è quando la tua dentista si autodefinisce "il tuo dentista"! prova a dare un'occhiata anche al post intitolato "Hillary e Condoleeza" oppure prova a chiedere perchè Gelimini si autodefinisce IL ministrO di...
    Rob

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  3. Per quanto riguarda il termine 'dentista', condivido quanto detto nei precedenti commenti.

    Per gli altri termini, il maschile plurale generico e quello singolare generico sono in uso.

    Tuttavia, non solo non rispecchiano la realtà ma, soprattutto, riescono a 'creare', nel nostro immaginario, una realtà falsa-in cui di fatto, psicologicamente, ci fanno associare ai termini maschili persone di sesso maschile.

    Quello che si potrebbe fare, come illustra ad esempio il post sull'allattamento materno, è appunto quello di trovare soluzioni alternative: 'allattamento materno' invece che 'allattamento del tuo bambino'.

    Così nel post che stiamo discutendo, si potrebbe parlare di 'visita medica', 'visita ginecologica'.

    Per quanto riguarda i 'piccoli', negli USA adottando le seguenti strategie (adattate per la differenza tra le due lingue in esame; diversamente utili per tipi di testi diversi):

    1. o si alterna l'uso del maschile e quello del femminile (una volta si parla di bimbi una volta di bimbe)

    2. o si parla sempre di 'bimbe e bimbi' e di 'bimbi e bimbe'

    3. o, come qualcuno preferisce, si parla solo di bimbe..così, tanto per (provocatoriamente) compensare l'immensità di testi che parlano solo dei maschietti.

    In questo contesto, vorrei ricordare anche la lettura di 'Dalla parte delle bambine' di Elena Gianini Belotti (1973), testo che trova, a distanza di decine di anni, nella pubblicità e non solo, un banco di prova sperimentale di cui personalmente farei volentieri a meno.

    jc

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